Il consigliere di AN replica alle accuse e rilancia il dibattito D'Agostino: non sono un traditore Imperversano le polemiche nel partito di Fini |
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5 marzo 2004 |
di Angelo Corvino Montecalvo – Si infiamma la discussione all’interno di Alleanza Nazionale. Dopo l’articolo di qualche giorno fa nel quale si attribuiva al consigliere comunale Domenico D’Agostino l’appellativo di “traditore” il consigliere chiarisce la sua posizione con un documento. “Nell’articolo del Corriere (e samniumprojects.com ndr) del 4 marzo c.a. tra le righe mi è stato attribuito l’appellativo di “traditore, mi preme sottolineare che nel mese di novembre 2003 all’interno del Partito a me e ad altri iscritti venne affidato l’incarico di organizzare incontri interlocutori con esponenti di spicco della comunità montecalvese al fine di ricercare alleanze atte a modificare lo status quo amministrativo di Montecalvo. In ottemperanza alle direttive del Partito mi sono adoperato, mai da solo, ma con il supporto di altri tesserati, informando il direttivo di tutti i miei movimenti. Premesso che chiunque formuli accuse pesanti senza voler apparire ufficialmente non dovrebbe essere preso in considerazione in quanto non può considerarsi uomo, ma entità astratta priva di attributi, appare evidente che l’atto di accusa rivoltomi deve essere pervenuto al giornale da fonte inattendibile, non qualificata e in ogni caso da persona non importante diversa dal presidente. Ergo il “traditore” non dovrei essere io, ma questo qualcuno che, a titolo personale e in discordanza con le direttive del Partito, sta tramando con gli attuali amministratori, sicuramente per soddisfare interessi e ambizioni private ed al quale un eventuale accordo di A.N. con una lista alternativa all’attuale maggioranza fa crollare il castello di sabbia che stava cercando di erigere. Costui, qualora avesse il coraggio di mostrarsi e di confermare determinate affermazioni di fronte all’assemblea degli iscritti (N.d.R. si terrà il pomeriggio di sabato 6 marzo), farebbe bene a rassegnare le proprie dimissioni al Partito in quanto persona priva di affidabilità e indesiderata”. |