E' polemica nella sinistra Ruccio e Albanese replicano ad Aucelli Le donne rivendicano il proprio ruolo anche in politica |
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venerdì, 30 aprile 2004 |
di Angelo Corvino |
Montecalvo – E’ polemica tra le due anime della sinistra. I segretari di due partiti della sinistra di Montecalvo replicano a Franco Aucelli. "Sarà la gente a decidere – dice Giuseppe Ruccio, segretario della quercia cittadina – Aucelli sembra che in questo periodo si occupi dei cittadini. Durante il periodo dell’amministrazione, invece, non ha avuto tempo per occuparsene, era impegnato su altre cose. Non credo che oggi la gente stia dalla sua parte. La sinistra è contro questa amministrazione e contro i suoi metodi. In politica ci voglio i risultati, purtroppo non basta solo la propaganda. Forse sarà l’aria del primo di maggio che ha portato Aucelli a vestirsi con i panni da operaio. Non bastava il presidente del consiglio. Comunque i socialisti che si sentono di sinistra, se vogliono, possono votare Carlo Pizzillo che è un uomo di sinistra, invece di votare Di Rubbo che è un indipendente che non si sa a quale partito appartiene". Pompilio Albanese di Rifondazione Comunista rincara la dose. "L’unico manifesto che è uscito è quello di Alternativa per il Cambiamento – dice Albanese – se ci sono nuove adesioni, ben vengano. Non ci sono accordi con le destre. Noi siamo partiti dal documento iniziale. Per battere la Margherita, però, ci vuole una lista civica non più caratterizzata dai partiti. Pizzillo ha sondato la possibilità di fare una lista con la desistenza dei partiti. Questa è la volontà del cambiamento". Ma a suscitare le reazioni non sono state solo le dichiarazioni sulla sinistra. Molte donne hanno commentato la parte dedicata alla mancanza di rappresentanti del gentil sesso nelle liste. "Da molte indagini risulta che le donne sono più pragmatiche e meno ideologizzate nella soluzione dei problemi – dice Maria, una donna originaria di Montecalvo che segue le vicende politiche del paese – Le donne hanno attitudini più spiccate nel raccogliere e mantenere il consenso sociale, infatti è stato riconosciuto alle donne un ruolo di peacekeeper sia nella politica che nel lavoro. Nonostante le indagini mostrino chiaramente le difficoltà delle donne a partecipare a pieno titolo ai livelli decisionali pubblici, le amministrazioni guidate da leader femminili sono sicuramente più orientate al cambiamento, più inclini a sviluppare una logica, sulla base di una cultura del potere diversa da quella degli uomini, incentrata sull’ascolto, sul pragmatismo, ma anche sulla razionalità decisionale e sull’efficienza". Cosa che, evidentemente, a Montecalvo ancora non avviene. |