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Antonio Cristino - Panificatore

Antonio Cristino: un prezzo basso è sintomo di cattiva qualità

Pane troppo caro. La protesta dei consumatori

E' polemica tra i panificatori. Si registrano diverse posizioni

giovedì, 23 settembre 2004

 

di Angelo Corvino

Ariano – Diversi consumatori, nei giorni scorsi, hanno potuto riscontrare l’eccessiva differenza sui prezzi del pane. Si passa dagli 80 centesimi di euro in alcune rivendite ad un euro e settantacinque al chilogrammo in altre panetterie. Per i consumatori si tratta di una differenza troppo elevata della quale è difficile comprendere i motivi. Ed è polemica aperta all’interno dell’associazione dei panificatori della città. A creare malumori è proprio il prezzo al chilogrammo del pane praticato dai diversi forni. Alcuni panificatori, con a capo Antonio Cristino, puntano il dito sulla concorrenza ritenendo che i prezzi da loro praticati siano troppo bassi. "Considerando i costi di produzione, per vendere il pane ad 80 centesimi al chilogrammo significa che non si possono adoperare prodotti di buona qualità – dichiara Antonio Cristino panificatore di Ariano titolare di due panetterie una a Cardito ed una in piazza Mazzini – questa, a mio avviso, è concorrenza sleale. Qualcuno, tenendo il prezzo eccessivamente basso, cerca di abbassare la qualità del prodotto anche degli altri panificatori che, per forza di cose, si devono adeguare. La concorrenza, quella leale e sana, invece, va fatta con la qualità del prodotto". Una cosa è certa ci si trova di fronte ad una vera e propria giungla dei prezzi. Intanto i consumatori lamentano la poca chiarezza con la quale sono costretti a fare gli acquisti. Infatti diventa difficile capire a cosa sia dovuta una differenza di prezzo che varia anche del cento per cento, a seconda del punto della città dove si acquista il pane, e chiedono maggiori garanzie sul prodotto che acquistano.

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